Impianto agrivoltaico: cosa deve fare un imprenditore delle rinnovabili

L’agrivoltaico è oggi una delle soluzioni più interessanti per coniugare produzione di energia rinnovabile e continuità dell’attività agricola. Ma cosa deve fare un imprenditore delle rinnovabili che vuole realizzare un impianto su terreno agricolo? In questo articolo spieghiamo regole, opportunità e passi pratici.

Chi può realizzare un impianto agrivoltaico

La normativa italiana, con il DM Agrivoltaico e le Regole Operative del GSE, non limita la costruzione di questi impianti ai soli agricoltori. Anche le imprese energetiche possono investire in agrivoltaico, a condizione che:
  • l’impianto sia installato su terreno agricolo;
  • almeno il 70% della superficie resti coltivata o destinata al pascolo;
  • venga garantita la continuità dell’attività agricola, documentata e monitorata.

Il ruolo dell’azienda agricola

Se non sei un imprenditore agricolo, devi comunque coinvolgere un soggetto agricolo. Le modalità più comuni sono:
  • acquistare o affittare un terreno agricolo e affidare la gestione a un’azienda agricola con contratto;
  • stipulare una partnership con un agricoltore che mette a disposizione terreno e coltivazioni;
  • creare una società mista tra azienda agricola e impresa energetica.

Requisiti tecnici principali

  • Pannelli rialzati a minimo 2,1 m se sopra colture; 1,3 m se per zootecnia.
  • Produzione elettrica almeno pari al 60% di un impianto tradizionale nello stesso sito.
  • Monitoraggio obbligatorio di resa agricola, fertilità del suolo, risparmio idrico, microclima e resilienza.

Incentivi disponibili

Gli impianti agrivoltaici che rispettano i requisiti hanno diritto a:
  • Contributo in conto capitale (PNRR) fino al 40% dei costi di investimento.
  • Tariffa incentivante sull’energia prodotta e immessa in rete.
Attenzione: gli incentivi decadono se l’impianto non entra in esercizio entro le scadenze fissate (attualmente 30 giugno 2026).

Checklist operativa per l’imprenditore delle rinnovabili

  1. Selezione del terreno agricolo (proprietà, affitto o partnership con agricoltore).
  2. Progetto tecnico conforme ai requisiti agrivoltaici (altezza moduli, layout, accessibilità agricola).
  3. Piano agronomico che dimostri la continuità dell’attività agricola.
  4. Domanda di connessione al gestore di rete elettrica.
  5. Autorizzazioni: pratiche edilizie comunali, verifiche paesaggistiche o ambientali se necessarie.
  6. Richiesta incentivi al GSE con documentazione completa.

Conclusioni

L’agrivoltaico non è solo una tecnologia: è un modello di integrazione tra energia e agricoltura. Un imprenditore delle rinnovabili può realizzare e gestire un impianto anche senza essere agricoltore, a patto di garantire la continuità dell’attività agricola. La chiave è collaborare con il mondo agricolo e presentare progetti solidi e ben documentati. Il risultato? Energia pulita, incentivi economici e valorizzazione del territorio.

2 Comment

  1. Thomas Luis

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